Come inserire i dati di non stampa nel PDF/X

Come inserire i dati di non stampa nel PDF/X

È pratica comune nel settore dell’imballaggio e in altri segmenti nell’industria della stampa, aggiungere nel PDF oggetti addizionali e metadati che non saranno usati per la stampa del prodotto finale. Questi dati riguardano processi aggiuntivi come ad esempio i tagli delle fustelle, le vernici, le goffrature, il Braille, ecc…

In questa direzione il PDF può essere utilizzato come contenitore per ogni dato “di stampa” e “di non stampa”, da utilizzare nella produzione delle etichette e degli imballaggi. Questi dati di processo vengono utilizzati in varie fasi della catena di produzione, come ad esempio il posizionamento degli elementi grafici, per verificare la correttezza del progetto di design prima della stampa o per determinare il layout ottimale con il minimo spreco di materiale.

Senza uno standard chiaro, vengono utilizzati diversi sistemi ad hoc per includere questi dati nel PDF e questo dipende dall’applicazione utilizzata per generarlo e dalle sue preferenze. Ad esempio, in un documento le linee di taglio possono essere create in un livello chiamato “Cad” usando un colore spot “Fustella”, mentre in un altro documento la nomenclatura dei livelli o dei colori spot può essere differente. L’utilizzo di multiple metodologie porta a problemi di interoperabilità tra aziende e sistemi.

Nel Packaging quando un PDF viene interscambiato lungo la catena di fornitura, chi lo riceve ha bisogno di sapere quali dati di processo sono inclusi e il suo flusso di lavoro deve poter gestire sia manualmente che automaticamente i vari passaggi utilizzati da chi lo ha inviato. Quando si ricevono file da fonti diverse che usano differenti metodologie operative, il flusso di lavoro diventa molto complicato e soggetto a errori. Supponiamo che un converter abbia configurato il suo RIP per ignorare la separazione per la tinta piatta “Fustella”. Se riceve un PDF con una tinta piatta “Taglio” rischia di sprecare una lastra o ancor peggio di stampare erroneamente le linee di taglio sul supporto. 

La norma ISO 19593-1:2018 appena pubblicata, definisce i meccanismi per inserire gli oggetti e i metadati all’interno del PDF/X in maniera standardizzata (vedi immagini sopra). La cosa più rilevante di tutto ciò, è che i vari fornitori di attrezzature per il packaging aggiorneranno entro breve i loro prodotti, al fine di avere un flusso di lavoro realisticamente definibile come standard.

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