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Per una migliore guida colore

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  Da novembre scorso, Adobe ha progressivamente rimosso le librerie Pantone dalle sue applicazioni grafiche e in molti disorientati hanno levato voci di dissenso. Ma siamo sicuri che questo fatto non sia un’opportunità invece che un problema? Il sistema Pantone è veramente all’altezza della sua fama e soprattutto se ne fa un uso corretto? Quello che vediamo stampato su una mazzetta corrisponde effettivamente alla sua ricetta? Tante domande alle quali ho provato a dare una risposta con il supporto di Eddy Hagen , per fare un po’ di chiarezza nel complesso mondo delle tinte piatte. Degli studi hanno infatti dimostrato che la maggior parte dei riferimenti oggi utilizzati non sono corretti, compromettendo la riproduzione del colore. Tutto ciò comporta dei costi che continuano a crescere anche in maniera significativa, sfociando in discussioni tra committenti, creativi, aziende di prestampa e stampatori sul modo in cui è stato riprodotto il colore. Dei buoni riferimenti colorimetrici risolv

Nuove guide e specifiche sul PDF dal Ghent Workgroup

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Una delle più grandi problematiche nell’adozione di tecnologie complesse, nel settore delle arti grafiche è che spesso gli operatori hanno la sensazione di non capirle. A tal proposito è stata appena pubblicata la versione in italiano della guida “ PDF Standards FAQ ” un progetto realizzato in collaborazione con Faenza Printing (una delle realtà di stampa più amate dentro e fuori i confini nazionali) e alla disponibilità del Ghent Workgroup , per promuovere nel nostro territorio il progresso tecnologico e culturale. Il documento è stato scritto per chiarire le terminologie che si potrebbero incontrare, demistificare alcune delle frasi comuni che si potrebbero sentire e fornire spunti per aiutare a navigare nel meraviglioso mondo degli standard PDF. Il GWG ha cercato di chiarire alcuni aspetti in modo che fossero di più facile comprensione e come ha intenzione di semplificare ulteriormente la vita degli operatori grafici con il rilascio di nuove specifiche tecniche. Un'approfo

Imballiamo le idee, il packaging nella scuola 4.0

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All’Istituto Aldini Valeriani di Bologna a fine 2018 si è svolta l’inaugurazione del laboratorio di cartotecnica , un progetto nato dalla stretta collaborazione tra scuola, Comunico Italiano (l’Associazione che riunisce le realtà imprenditoriali italiane del mondo della comunicazione) e alcuni fornitori di tecnologie per il settore delle arti grafiche. Questa iniziativa è nata nel 2011 da una presentazione di Roberto Moreschini, titolare dell’omonima azienda cartotecnica e presidente di Comunico Italiano , durante la consegna di una borsa di studio per i ragazzi delle scuole bolognesi di indirizzo grafico. In quell’occasione gli imprenditori vennero a raccontare le loro esperienze e su richiesta dei professori Mirco Zanchetta e Angelo Picciotto, emerse la volontà di attivare una collaborazione per le ore di laboratorio. Un'approfondito resoconto sull’inaugurazione, è disponibile nel  fascicolo di febbraio 2019 di Italia Grafica .

L’ottimizzazione dell’impaginato

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Il modello di pubblicazione multicanale sta assumendo molta più importanza rispetto al metodo convenzionale (dove i contenuti vengono preparati per una specifica condizione di stampa). Il grande formato sta diventando sempre più indipendente dal supporto e dalla tecnologia di stampa utilizzata, di conseguenza è indispensabile un approccio più flessibile, al momento della creazione del documento. Il Ghent Workgroup ha creduto che fosse necessario mantenere le specifiche aggiornate con i più recenti sviluppi tecnologici e a tal proposito ha rilasciato lo scorso anno la nuova specifica “GWG2015”, basata sullo standard PDF/X-4 (ISO 15930-7:2010). Da qualche mese è anche disponibile una guida in italiano denominata “GWG2015 PDF/X workflow” , un progetto realizzato grazie al fondamentale supporto di Comunico Italiano (l’Associazione che riunisce le realtà imprenditoriali italiane del mondo della comunicazione), a cui seguiranno a breve dei corsi di formazione specifica rivolta

Caratterizzare e certificare le tinte piatte con il CxF/X-4

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La scatola, l’etichetta o qualsiasi altro oggetto possono essere stampati su diversi tipi di supporto, tra cui carta, poliestere, substrati metallici, e con differenti tipologie di stampa, spesso abbinate tra loro. Anche i tipi di inchiostro che vengono utilizzati influenzano largamente la riproduzione del colore.  Un metodo comune per comunicare le tinte piatte alla stampa è l’utilizzo fisico delle mazzette Pantone, anche se queste sono soggette a variazioni cromatiche nel corso del tempo, dovute all’esposizione alla luce o allo sfregamento meccanico subìto durante il loro utilizzo. È inoltre importante capire che la maggior parte dei colori in esse riprodotti, rappresentano semplicemente un risultato visivo di quell’inchiostro su un ipotetico supporto cartaceo. In commercio esistono diverse mazzette che coprono solo alcuni tipi di carta, tra cui le patinate lucide, le patinate opache o l’usomano, mentre per altri tipi di materiale o in caso di nobilitazioni (plastificazione,

Come gestire al meglio le immagini RGB

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Il modello di pubblicazione multicanale sta assumendo molta più importanza rispetto al metodo convenzionale (dove i contenuti vengono preparati per una specifica condizione di stampa). L’editoria è sempre più indipendente dal supporto e dalla tecnologia di stampa utilizzata, di conseguenza è indispensabile un approccio più flessibile, al momento della creazione del documento. Il Ghent Workgroup ha creduto che fosse necessario mantenere le specifiche aggiornate con i più recenti sviluppi tecnologici e a tal proposito ha rilasciato lo scorso anno la nuova specifica “GWG2015”, basata sullo standard PDF/X-4 (ISO 15930-7:2010). Da qualche mese è anche disponibile una guida in italiano denominata “GWG2015 PDF/X workflow” , un progetto realizzato grazie al fondamentale supporto di Comunico Italiano (l’Associazione che riunisce le realtà imprenditoriali italiane del mondo della comunicazione), a cui seguiranno a breve dei corsi di formazione specifica rivolta sia ai creativi che a

Come effettuare la verifica preliminare sui PDF

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Gli strumenti oggi offerti dal mercato per la verifica preliminare dei file e la loro eventuale correzione, hanno raggiunto una maturità tale da poter gestire in totale autonomia i processi ripetitivi della fase produttiva, lasciando libero l’operatore di dedicarsi ad altri compiti con maggior valore aggiunto. Le aziende grafiche strutturate hanno a disposizione soluzioni di ogni genere e necessità, al fine di migliorare l’efficienza e la produttività, attraverso l’automazione e l’integrazione di tutte le applicazioni. L’implementazione di un flusso di questo tipo, comporta però un esborso molto importante sia in termini monetari sia nella formazione di figure professionali competenti, incaricate di gestire lo sviluppo dei progetti di automazione. In questo scenario di mercato, caratterizzato da scarse risorse economiche, moltissime aziende si trovano nella condizione di non poter sfruttare le tecnologie oggi disponibili. Lungo tutta la catena di valore di un prodotto, dove

J-Flow, automatizzare le fasi produttive

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È già da parecchi anni che all’interno delle aziende grafiche, è partito un processo generale di automazione delle fasi produttive: per ridurre al minimo le possibili cause di errori, per aumentare la velocità di esecuzione e soprattutto per ottimizzare le risorse di personale a disposizione. Questa pratica si sposa particolarmente bene nella fase di prestampa, dove sul mercato parecchie aziende offrono soluzioni di ogni genere e necessità, al fine di migliorare l’efficienza e la produttività, attraverso l’automazione di tutte quelle mansioni, che ogni giorno l’operatore è chiamato a ripetere più volte. I file in azienda non arrivano più distribuiti in maniera omogenea lungo tutta la giornata lavorativa, ma bensì in modo disordinato con picchi in particolari fasce orarie, che comportano un grosso impiego di risorse concentrate in determinati momenti del giorno, della notte e anche dei festivi. Per questo motivo è necessario automatizzare il più possibile il flusso di lavor

Come rispettare le Printing Conditions

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Nell’articolo “La terza versione della norma ISO 12647-2” di ottobre 2014 e nel corrispondente video corso “Quali novità per lo stampatore?” , si era accennato che FOGRA, BVDM, ECI e UGRA stavano effettuando da tempo dei test di stampa (denominati progetto Fred 15) per rispecchiare la normativa 2013, rilasciare i nuovi dati di caratterizzazione e i relativi profili ICC per la carta patinata (PS1) e usomano (PS5) , etichettati con i codici FOGRA 51 e FOGRA 52. Il rilascio ufficiale atteso da tempo, insieme alle linee guida per la loro graduale introduzione, si è concretizzato lo scorso 30 settembre a Stuttgart in Germania, durante un evento tenuto appositamente per l’occasione. A distanza di qualche mese stanno già cominciando a circolare i primi file PDF/X con gli intenti di output basati sui nuovi dati di caratterizzazione (soprattutto quelli di provenienza estera) e tra non molto sarà una realtà quotidiana, considerando il fatto che i nuovi profili saranno inclusi nel pross

I futuri standard nel Packaging

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Recentemente sono state introdotte sul mercato, nuove macchine da stampa digitali per il packaging e molte altre ne arriveranno in futuro, trainate dalla continua evoluzione tecnologica. Queste però da sole non raggiungeranno mai un livello di produzione ottimale, senza l’adozione di nuove procedure standardizzate che ne migliorino lo sfruttamento e che assecondino le esigenze del mercato. Oggi molti fornitori di attrezzature e servizi per la stampa, si stanno focalizzando sul settore del packaging, spinti dalle opportunità legate all’evoluzione della domanda. La ricerca di prodotti sempre più versatili nella forma, nei metodi di promozione e nel messaggio da comunicare al consumatore, sono tutti indicatori di un forte interesse per questo settore, che ha risentito meno della crisi economica globale. È chiaro che il settore dell'imballaggio sarà pienamente rivoluzionato attraverso l’utilizzo della tecnologia digitale. Tuttavia c’è la consapevolezza che ci siano delle s

La terza versione della norma ISO 12647-2

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La terza versione della norma ISO 12647-2 è stata pubblicata a dicembre 2013, pronta per essere adottata a livello internazionale dalle aziende che operano nel settore delle arti grafiche. La prima edizione risale al lontano 1996, mentre la seconda è stata pubblicata nel 2004 per poi subire qualche piccolo aggiornamento nel 2007. Quest’ultima edizione è stata ampiamente rivista rispetto alla precedente, poiché l’evoluzione tecnologica e le metodologie di lavoro si sono sviluppate molto rapidamente negli ultimi dieci anni. La norma ISO 12647-2:2013 specifica processi e parametri da utilizzare per la produzione in quadricromia su macchine da stampa a foglio e bobina heat-set con processo offset, si applica anche nel packaging per la stampa su cartone e in tutti i metodi di essiccazione dell’inchiostro con forno classico, a infrarossi e ultravioletti. Le caratteristiche indicate coprono tutte le fasi del processo di produzione, dalla separazione dei colori, alla produzione de

La gestione del file PDF per evitare sgradite sorprese

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Quando l’operatore preleva il foglio stampato dalla macchina durante la fase di avviamento, si prende concretamente atto, se tutto il lavoro svolto in precedenza dai creativi e dalla prestampa è stato sviluppato in maniera corretta oppure no. Questa fase rappresenta quello che comunemente è definito “il momento della verità”, dove si concretizza materialmente il progetto editoriale. Spesso però si riscontrano delle problematiche che determinano un allungamento dei tempi di produzione con conseguente perdita economica o ancor peggio contestazioni indesiderate e imbarazzanti, quando il cliente si trova a bordo macchina con lo stampatore o il responsabile della commessa. Come dovrebbe essere gestito il file per evitare sgradite sorprese? Un'approfondita analisi sul tema, è disponibile nel  fascicolo di luglio 2014 di Italia Grafica , organo ufficiale di Assografici.

PDFX-4, trasparenza e ottimizzazione colorimetrica

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Discutendo di ottimizzazione colorimetrica nei vari comitati tecnici internazionali, è emerso che quasi mai gli stampatori ricevono un PDF con i corretti riferimenti colore. Un elemento molto trascurato in fase di preparazione dei file è l’eccessiva sommatoria degli inchiostri (Tac – total area coverage) in riferimento al supporto e alla tecnologia di stampa utilizzati. Altra lacuna comune è la totale assenza del profilo colore di simulazione (output intent) o ancora peggio l’incorporazione di un profilo non determinato volontariamente, ma assegnato arbitrariamente dal software in uso in base alle impostazioni colore di default. Come fanno quindi a convivere gli strumenti di ottimizzazione colorimetrica e il PDF/X-4 per avere risultati adeguati? Un'approfondita analisi sul tema, è disponibile nel  fascicolo di luglio 2013 di Italia Grafica , organo ufficiale di Assografici.

Il balzo del leone, OSX 10.8

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Mountain Lion, la versione 10.8 di Mac OS X rappresenta una vera rivoluzione. Questa è l’opinione diffusa che la comunità informatica si è fatta, nel mettere alla prova la nuova creatura di casa Apple. Da alcuni è stato definito il sistema operativo più evoluto al mondo e in tutta sincerità non si fatica a crederlo. Mac, iPad e iPhone sono sempre più in sintonia, garantendo un’esperienza d’uso davvero unica. Gli ingegneri di Cupertino, sviluppando quanto già fatto con Lion, hanno focalizzato gli sforzi sulla sempre più stretta integrazione, tra desktop e mobile. Dopo anni in cui iOS (sistema operativo mobile) ha cercato di riprodurre l’esperienza d’uso dei Mac, si nota che Mountain Lion ingloba tutte quelle particolarità, che hanno fatto grande Apple nel mercato dei smartphone e dei tablet. La simbiosi con iOS 6 è davvero ai massimi livelli e tutto ruota in perfetta sincronia con i servizi, che Apple mette a disposizione su iCloud, App Store e Mac App Store. In questo articolo

PDF/X-4, uno standard che avanza

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È da molti anni che si parla di Pdf/X-4 e dei vantaggi che l'utenza delle arti grafiche potrebbe trarne dal suo utilizzo, in particolare per la gestione nativa delle trasparenze e dei livelli. La realtà dei fatti però è che nessun flusso di lavoro, è al momento in grado di dare la massima garanzia, sulla corretta interpretazione dei documenti, con la diretta conseguenza che la diffusione dello standard stenta a decollare. La vera rivoluzione però, è rappresentata dai tablet e dagli smart phone, che stanno seriamente condizionando il mercato della comunicazione. In principio Apple era la padrona incontrastata di questo nuovo business, ma ora i principali competitor come Google, Samsung, Amazon e Microsoft stanno lottando per spartirsi una fetta importante di questo canale di comunicazione. Chi ha sempre creato contenuti per la stampa tradizionale, deve poter approfittare del nuovo ed esponenziale mercato creato da questi dispositivi. In questo articolo per Italia Grafic

Gli esiti del recente seminario GWG di Milano

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In occasione del terzo meeting 2011, organizzato per la prima volta in Italia, il Ghent Workgroup ha tenuto il 26 ottobre 2011 un seminario tecnico gratuito, presso il Grand Visconti Palace di Milano, per tutti gli operatori delle arti grafiche. L’evento è stato reso possibile da TAGA Italia , che grazie ai suoi soci e rappresentanti all’interno del gruppo di Ghent, è riuscita a mettere in agenda temi di grandissima attualità, suscitando forte interesse da parte dei partecipanti e concretizzatosi in uno scambio molto vivace e attento di domande e risposte. Da rimarcare che il seminario è stato svolto interamente in lingua inglese, data la partecipazione di relatori provenienti dagli Stati Uniti d’America e da diversi paesi europei. Tutto ciò dimostra che quando c’è autorevolezza e competenza nei temi trattati, non c’è barriera linguistica, che possa frenare la partecipazione degli operatori del settore. Questo seminario ha evidenziato quanto il GWG sia più che mai spinto da grand

Lion, un felino che stenta a ruggire

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Lion, il nuovo e rivoluzionario sistema operativo della Apple, è uscito già da un paio di mesi. Gran parte degli utenti della Mela vorrà aggiornare al più presto il proprio computer, per beneficiare dei miglioramenti offerti dal nuovo OSX 10.7. Altri invece saranno stati in attesa del lancio del nuovo sistema, per sostituire parte del parco macchine ormai obsoleto. È opportuno però ricordare, che per i professionisti della carta stampata è buona regola non lasciarsi prendere dall'euforia e verificare la compatibilità delle applicazioni, dei driver e dei plug-in prima di passare a Lion. In questo articolo una approfondita analisi su benefici, novità e compatibilità del nuovo felino.

I lavori del Ghent Pdf Workgroup

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Continua positivamente l’attività del gruppo internazionale impegnato a diffondere le specifiche di processo nell’ambito delle arti grafiche. In occasione del meeting di gennaio 2010 organizzato in Belgio, il Ghent PDF Workgroup ha dato prova di grande dinamismo ed entusiasmo, concretizzando la nascita di nuovi progetti e sviluppando ulteriormente il lavoro svolto fino ad oggi dalle varie sottocommissioni. La standardizzazione dei processi ricopre oramai un ruolo determinante all’interno del flusso di lavoro, e in questo contesto l’attenzione degli operatori del settore diventa sempre più pressante. In questo articolo per “Italia Grafica” un resoconto approfondito dei lavori appena conclusi.

Snow Leopard in produzione

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Snow Leopard, la versione 10.6 di Mac OS X rappresenta una vera rivoluzione. Questa è l’opinione diffusa che la comunità informatica si è fatta, nel mettere alla prova la nuova creatura di casa Apple. Gli ingegneri di Cupertino, rompendo una tradizione di lunga data, hanno focalizzato gli sforzi su quello che nessuno prima aveva mai osato fare; usare meno codice dei suoi predecessori. Il merito va alle tecnologie Grand Central e OpenCL, all’abbandono del supporto al processore Power PC, all’architettura a 64 bit e all'ottimizzazione generale del sistema che porta a risparmiare in fase di installazione circa sette gigabyte di spazio su disco. Snow Leopard mantiene le promesse fatte in fase di sviluppo: è un campione di risparmio energetico, giovando alle nostre tasche e all’ambiente, ed è più leggero e veloce nella maggior parte delle operazioni, come confermano i primi test svolti sulle applicazioni di sistema. Meno significative invece le prove cronometrare con Adobe Creative

Il controllo remoto in Prestampa

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La disponibilità sempre crescente di connessioni internet ad ampia banda, a basso costo sia a livello domestico che attraverso l’utilizzo di device mobili, ha permesso una totale riorganizzazione dei processi produttivi di prestampa. Ormai in molti casi, non è più necessaria la presenza fisica dell’operatore nell’area di lavoro, garantendo la massima flessibilità, sia da parte dell’operatore che dell’azienda in cui lavora. La tecnologia ci permette l’innegabile vantaggio, di avere disponibile l’operatore da una postazione remota fissa (via cavo) o mobile (rete cellulare). Ovviamente è necessaria una infrastruttura di rete idonea e il software adeguato alle esigenze produttive. Nell’articolo si parla di due metodologie che vanno incontro ad esigenze diverse; una più completa e potente ma che richiede competenze tecniche maggiori, e una più semplice e flessibile che ritengo alla portata dell’utenza più ampia. Un'approfondita analisi sul tema, è disponibile nel fascicolo di s